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Ordine architetti p.p.c. della provincia dell’aquila – campionati nazionali di sci architetti e ingegneri programma sportivo ed eventi formativi

Ordine architetti P.P.C. della Provincia dell’Aquila – CAMPIONATI NAZIONALI DI SCI ARCHITETTI E INGEGNERI PROGRAMMA SPORTIVO ED EVENTI FORMATIVI
 
L’AQUILA 23-26 gennaio 2020
 
 
PROGRAMMA SPORTIVO
giovedì 23 gennaio Arrivo-benvenuto e organizzazione gara
18:00 Cocktail di Benvenuto in Ovindoli presso PalaMagnola e assegnazione pettorali (numeri di
partenza) per gare di sci.
A seguire cena libera.
venerdi 24 gennaio Nella giornata è previsto per chi aderisce alla competizione lo svolgimento di:
gara di sci nordico a Rocca di Mezzo in località Piani di Pezza
gara di snowboard a Rocca di Cambio in località Campo Felice
PROGRAMMA
gara di sci alpinismo a Rocca di Cambio in località Campo Felice
Per coloro che non aderiscono alle gare è possibile partecipare a una ciaspolata gratuita con Guida Alpina nell’area integrale del Parco
Regionale Sirente Velino (Area Piani di Pezza)
09.30 Inizio Gara di Sci NORDICO a Rocca di Mezzo in località Piani di Pezza
10.30 Inizio Gara di Snowboard a Rocca di Cambio in località Campo Felice
12.30 Termine della gara di Sci
A seguire avrà luogo una degustazione di prodotti tipici presso il Palasport Lorenzo Sebastiani a Rocca di Mezzo
17.00 Inizio Gara di Sci ALPINISMO a Rocca di Cambio in località Campo Felice
19.00 Evento sociale presso la Sala comunale di Rocca di Cambio A seguire cena tipica a Rocca di Cambio
sabato 25 gennaio Nella giornata è previsto per chi aderisce alla competizione lo svolgimento di gara di sci alpino
ad Ovindoli presso Stazione di Sci Monte Magnola
10.00 Inizio Gara di Sci ALPINO a Ovindoli in località Monte Magnola
12.30 Termine della gara di Sci.
15.00 Convegno Formativo: Infrastrutture per lo sviluppo della montagna – L’ampliamento del bacino sciistico Monte Magnola- Campo Felice (3 CPF) presso Centro Palestra Rocca di Mezzo
18.30 Premiazione dei partecipanti alle tre specialità e rilascio delle Attestazioni di partecipazione presso la struttura comunale di Rocca di Cambio
20.30 Cena Finale presso il Park Hotel di Ovindoli con animazione e premiazione degli Ordini partecipanti
 
domenica 26 gennaio Nella giornata è prevista la visita guidata presso la Città di L’Aquila con le sue bellezze architettoniche recentemente riqualificate.
09.30 Inizio visita della città dell’Aquila con ritrovo presso Piazza Battaglioni Alpini (Fontana Luminosa)
12.30 Termine della visita con pranzo libero presso le strutture ricettive della città
PROGRAMMA SOCIALE
giovedi 23 – domenica 26
Nelle giornate dell’evento sono previste alcune visite guidate che di seguito si elencano. Le stesse saranno confermate al raggiungimento del numero minimo di partecipanti.
1. L’Aquila: la Città di Federico II con le sue bellezze
2. Castello di Celano, Borgo e Torre Medievale di Santa Jona e Alba Fucens
3. Storia e Tradizioni dei Borghi e Castelli in Appennino : Rocca di Mezzo, Abbazia di Santa Lucia in Rocca di Cambio, Casei{cio di Campo Felice e Grotte di Stixe
Itinerario del venerdi:
Un tuffo nel Passato. Visita area archeologica di Alba Fucens; Chiesa di San Pietro; Visita della città di Celano, del Castello e
del Borgo.
Alba Fucens: Una città del passato
Un’attenta lettura dei reperti archeologici permette un tuxo nella vita quotidiana dei Romani. L’antica ncittà di Alba Fucens colpisce soprattutto per la sua compiutezza: circondata da una possente cinta
muraria, ha un assetto tipicamente romano, con le strade perpendicolari e la presenza, accanto delle abitazioni di grandi edi{ci pubblici come il foro, le terme e il teatro.
Castello di Celano Castello residenza del XIV secolo nel cuore della cittadella di Celano. Dall’interno di questa architettura osserveremo e rivivremo le vicende del passato che lo caratterizzano,
la sua stratigra{a ci svelerà alcune vicende storiche dell’epoca.
Pescina Il mondo di Fontamara, Centro “Ignazio Silone” (in alternativa) “Fontamara” aiuta a leggere il territorio e a conoscere le condizioni socio economiche del passato. Il paese più rappresentativo di una certa condizione misera e arretrata della Marsica nella prima metà del 1900 è, in exetti, “un paese che non c’è” ed ha il nome emblematico di Fontamara, datogli dallo scrittore Ignazio Silone. La vicenda letteraria dei fontanaresi, emarginati e sfruttati dalla società fascista degli “integrati”, che gli rubano per{no l’acqua indispensabile per i loro magri raccolti, è purtroppo simile a quella reale degli abitanti di tanti altri paesi. Alla storia che, in fondo, narra quanto sia pericolosa
l’ignoranza, fanno da contrappunto i lineamenti del paesaggio della Marsica, con le sue scarpate difficilmente coltivabili, gli antichissimi tratturi, le forre e le gole dove l’acqua piovana si incanala spesso con furia distruttrice.
Valle Dell’Aterno:
Secinaro: il laghetto L’origine di un laghetto può essere legata anche a “fenomeni celesti” I laghi, proprio come le persone possono avere una vita movimentata. La loro presenza sul territorio, ad
esempio, viene de{nita “eymera” giacché essi possono attraversare, nei tempi lunghi, una successione ambientale che culmina in un interramento cioè nella scomparsa de{nitiva dell’ecosistema acquatico. La
natura e l’origine della cavità che ospita uno specchio d’acqua può variare da un’antica valle a un cratere vulcanico, a una dolina. Che dire in{ne di una possibile origine extraterrestre provocata dall’impatto di
un meteorite? Solo pochi laghi al mondo possono vantarla e, forse, il lago della valle dell’Aterno è uno di essi, Alcuni ricercatori sono a favore di questa ipotesi, altri sono scettici, così per loro il laghetto rimane
una s{da, come per tutti coloro che desiderano studiarne le caratteristiche, storiche, fisiche e naturali. I venditori di freddo:
Alla montagna sono legati antichi mestieri ormai scomparsi Anche le favole lo confermano chi dice montagna dice bosco, chi dice bosco dice taglialegna. Il taglio
degli alberi ha costituito per secoli una delle attività fondamentale degli abitanti delle zone di montagna, che raccoglievano sistematicamente per scaldare le case nei mesi invernali e, spesso, la trasformavano
attraverso l’abile e sperimentata costruzione delle carbonaie, in combustibile più pregiato. Sentieri tracciati da boscaioli e carbonai, erano percorsi anche dai “nevaroli”, veri mercanti del freddo, che, in
tempi precedenti al frigorifero portavano negli abitati più a valle il refrigerio e la gelida purezza della neve di montagna.
Un paese provvisorio Le Pagliare Un suggestivo villaggio ricorda la vita pastorale Le pagliare, tappe obbligate nel secolare itinerario dei pastori dal “tratturo antico fino al piano” conservano tuttora, nella loro axascinante architettura lineare, il ricordo della fatica di procurarsi rifugio e cibo anche durante le lunghe stagioni in montagna. Gli insediamenti agricolo pastorali erano il fulcro di attività commerciali ambulanti e convivevano con un’agricoltura su base comunitaria, ma costituivano anche il serbatoio culturale delle storie e de luogo dove si andava strati{cando la memoria collettiva. Non è difficile immaginare che la sera più famiglie si raccogliessero insieme intorno ad un unico focolare per ascoltare il narratore di turno mentre intorno si svolgevano piccoli lavori domestici e un fiasco di vino passava di mano in mano a riscaldare il corpo e lo spirito.
Itinerario del Sabato
I Borghi dell’Altopiano delle Rocche.
Ovindoli; Rovere; Rocca di Cambio; passeggiata dentro il Borgo di Rocca di Mezzo, Visita dell’azienda agricola di prodotti tipici e degustazione.
Visite dei borghi del’Altopiano delle Rocche: Comuni: Ovindoli, Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio, Incastellamento: architetti, vicende storiche e territorio modellarono i borghi antichi
Ci fu un tempo in cui i paci{ci pastori non potevano più vivere senza la protezione delle mura di un castello, o meglio di un borgo forti{cato. Sorsero quindi piccole roccaforti ben organizzate che
sfruttavano il territorio per aumentare le capacità difensive e di controllo del territorio. A distanza di secoli la loro capacità di resistere alla Storia e alle intemperie e il fascino dell’architettura stuzzica la
curiosità di sapere come si viveva in quei tempi turbolenti, come era organizzata la vita in un ambito racchiuso, quali erano i rapporti fra i castelli e borghi forti{cati sorti a pochi chilometri l’uno dall’altro.
Il borgo svela i suoi tesori artistici a chi vuole e sa cercare Portai, stemmi, edicole, palazzetti, piccole cappelle rappresentano il Tesoro artistico di ognuno di questi borghi spesso dimenticato oppure, ancora peggio, coperto o cancellato. Sapere individuare gli aspetti che caratterizzano un elemento artistico di pregio, scoprire quale ruolo hanno avuto nella storia di ogni borgo e hanno ancora nel vissuto degli abitanti del paese, è il primo passo perché i cittadini di domani possano riconoscerne il valore e l’importanza di ciò che possiedono ed attivarsi per conservarli.
Il ritorno di una specie
Il camoscio è un animale “costruito” per vivere su speroni di roccia Il territorio del Parco aveva conosciuto la bellezza fiera e le evoluzioni da brivido del camoscio, poi la specie scomparve, a causa di una caccia eccessiva e le pareti rocciose rimasero senza questi funambolici abitanti. Per fortuna un progetto del parco ha preveduto la reintroduzione di nuove coppie provenienti dal vicino Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Oggi è possibile osservare alcuni individui che saltano da uno sperone a un altro atterrando su pochi centimetri di roccia nell’area faunistica di Rovere.
Conoscere i camosci, apprezzarne il valore, impararli ad amarli, infatti, sarà il primo passo per proteggerli.
La terra trema (PEZZA) I terremoti hanno modi{cato nei secoli il territorio Facendo un escursione nei Piani di Pezza ci si presenta davanti agli occhi una spaccatura del suolo una
vera e propria ferita con i bordi spostati e deformati. Si tratta di una faglia restata a testimoniare un antico terremoto che, a sua volta, è il segno evidente della violenta esplosione super{ciale di forze e
tensioni accumulatesi all’interno della terra, per exetto di crolli sotterranei improvvisi o di lentissimi spostamenti delle zolle crostali. Con il tempo, la vegetazione ha riconquistato i suoi diritti, tornando a
ricoprire i margini della faglia, ma la cicatrice di quell’antica ferita permane, a ricordare un importante episodio della storia geologica del territorio che ci invita a ri|ettere su come axrontarne di simili