Comunicato del presidente ordine degli architetti, p.p.c. della provincia di forli’-cesena – archivi proposte e azioni
COMUNICATO DEL PRESIDENTE ORDINE DEGLI ARCHITETTI, P.P.C. DELLA PROVINCIA DI FORLI’-CESENA – ARCHIVI PROPOSTE E AZIONI
Si evidenzia un articolo sul tema Superbonus di una rivista specializzata in finanza.
Ormai le norme tecniche, che dovrebbero garantire l’attività tecnica, hanno sempre meno autorevolezza. Da prima affossate da letture legali di legittimità ed interpretative e oggi travolte nell’intreccio fiscale che, pensiamoci bene, arriva a condizionare la definizione degli interventi.
L’articolo illustra delle proposte,NON SONO NORMA IN VIGORE e per come preannunciate aprono più’ di un interrogativo, VEDREMO COME EVOLVERANNO, di per certo sono proposte che vengono anche dalle professioni.
Ma fino ad oggi cosa si è fatto? Domanda retorica? mica tanto.
Nelle ipotesi prospettate molto ruota attorno alla questione STATO DI FATTO (LEGITTIMO) e connesse tematiche di RICERCHE DI ARCHIVIO e soprattutto, e segnatevelo bene, sul tema della certezza dei dati raccolti () e quindi delle derivate asseverazioni consegnate alle professioni.
Diciamo subito che la strada della sussidiarietà è strada obbligata dalle cose, i professionisti sono e saranno chiamati sempre di più’ ad essere perno delle attività di gestione e attuazione di procedimenti ammibnistrativi tra i quali quelli per l’edilizia.
Su questo le professioni hanno delle idee, le abbiamo proposte e riproposte e lo rifaremo.
La cosa ormai insopportabile e il disequilibrio delle posizioni in campo, tra coloro che per legge () devono mettere a disposizione dati , informazioni e certezze normative (possibilmente con uniformi interpretazioni) e con obblighi digitali; coloro che dai primi sono chiamati al controllo e alla guida dei processi con mezzi obsoleti e scelte rimandate da anni; coloro che sono chiamati a certificarci sopra a essere aggiornati quotidianamente con una normativa traballante, con mezzi tecnologici sempre più’ performanti ed in divenire ed infine coloro che dovrebbero fruire con serenità di tutto questo, i cittadini.
Su tutti questi soggetti un quadro normativo tecnico (e aggiungo legale e fiscale…) ormai in confusione che genera incertezze di qua e di la dal tavolo e costringe a contrapposizioni che non sono ne giuste ne accettabili.
Oggi si levano gridi di sdegno (che condividiamo) da parte di colleghi che raccolgono un disagio profondo di fronte a tutto ciò’, siamo ingolfati da richieste di informazioni che non sappiamo (possiamo) evadere, per ora bloccati dal primo tassello le ricerche di archivio ma poi a seguire dalla confusione interpretativa (oggi sappiamo serenamente definire la ristrutturazione? attenzione pero’, senza spacchettarla in millanta tipologie…) e infine dalla difficoltà realizzativa in un panorama che dopo anni di crisi (il massimo ribasso lo ripeto ha fatto danni incalcolabili, non si sa mai sfugga) ha falcidiato imprese e artigiani, azzoppato il credito e reso difficilissima qualsiasi programmazione.
MA TORNIAMO AL TEMA
Le professioni e tra queste la nostra con i nostri rappresentanti nazionali del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, con la Federazione Ordini Architetti P P C dell’Emilia-Romagna, con il Tavolo delle Professioni Tecniche dell’Emilia Romagna, coordinato dal sottoscritto fin dall’inizio della mia esperienza a servizio della categoria con un lavoro di assieme che si è in particolare distinto attorno alla nuova legge urbanistica regionale.
Diciamo poi, qualora sfugga, che le professioni fanno proposte e lo fanno da istituzioni, senza plesso politico (ad ognuno il suo) e nelle sedi e con le modalità opportune.
Ci confrontiamo quotidianamente con Comuni ed Enti e non sono sempre rose e fiori, ma rispetto assoluto della forma e della sostanza.
In relazione all’articolo, tralasciamo varie considerazioni sull’avevamo detto, in regione ovviamente, sul tema CILA assommato agli altri titoli, quelli veri, nel modello e nella sostanza (), sul fronte definizione interventi, sul tema definizioni uniche ecc.. Vedrete dovremo rimettere mano a qualche non piccolo dettaglio e qualcosa arriverà prestissimo.
E allora sul tema ARCHIVI E LORO GESTIONE, le professioni da moltissimi anni, inascoltate evidentemente, propongono ipotesi di certificazioni della documentazione di archivio e una gestione moderna digitalizzata, alcuni comuni l’hanno approcciata e risolta, ma il panorama è veramente desolante e purtroppo in questa Provincia vede i Comuni principali indietro troppo indietro.
Diciamolo subito, è colpa del legislatore che non ha imposto procedimenti amministrativi appositi e tempi di adempimento, di chi ha amministrato e non ha disposto risorse () e quindi di chi non ha programmato. Non vediamo responsabilità oggi, di chi quotidianamente risponde o di coloro che da Amministratori oggi si trovano a gestirne le conseguenze.
Con questi ultimi siamo solidali e con questi ultimi stiamo cercando di costruire la via di uscita da questa situazione certo si può’ fare di più’ e la difficoltà di programmazione e di risorse in questo anno drammatico è sotto gli occhi di tutti o cosi dovrebbe essere.
E QUINDI LE PROPOSTE
Senza rivangare l’idea ancora del 2013 di collaborare alla digitalizzazione dell’archivi con scansioni fatte volontariamente dai tecnici in fase d accesso agli atti con ipotesi di fornire gli scanner….
Stiamo sulle questioni, e quindi a seguire alcune proposte cardine sul tema che noi abbiamo indicato anche con formulazioni formali, ma che il combinato Regione e Comuni, hanno sempre rimandato.
1. Una certificazione con l’elenco dei titoli abilitativi relativi all’immobile, unico riferimento per le verifiche di legittimità, da rilasciare da parte del Comune entro 30 giorni dalla richiesta, i titoli non elencati non esistono. Sembrerà banale ma ancora non abbiamo certezze se i titoli che consultiamo (su richiesta del proprietario badate bene..) sono tutti quelli che riguardano l’immobile. E’ successo a qualche nostro collega…immaginate come è andata a finire…
2. Una previsione legislativa che imponga termini e tempistiche per la costruzione degli archivi digitali, tutto incluso, edilizia, strutture, impianti, soprintendenza, autorità varie, scarichi…mi fermo lì’elenco è lunghissimo. Termini e tempistiche che come una sorta di pubblicazione di piano preveda la partecipazione del cittadino, l’integrazione dell’archivio comunale con gli altri enti e fasi step di attivazione mano a mano che si procede. Una previsione normativa che indichi un unico data base territoriale, e su questo ce n’è uno pronto e disponibile noto a tutti e di sicuro riferimento incrociato con foto satellitari e catasto, lo consigliamo vivamente.
3. Un unico portale Gis con tutta la pianificazione regionale, vincoli, tutele, dati di base conoscitivi, per la consultazione delle norme di riferimento nel punto con precise coordinate (libera scelta del legislatore) in grado di produrre, in maniera univoca e certificata le norme di riferimento. Portale collegato con un unico portale di digitalizzazione delle pratiche edilizie (unico). I professionisti non devono impazzire per capire se ci sono o meno i vincoli, questo è obbligo delle amministrazioni, i professionisti devono asseverare il rispetto delle norme.
POI C’E’ LA COMUNICAZIONE
In questi anni di tantissima attività, abbiamo provato a comunicare a voi tutti, ma a quanto pare le notizie non arrivano oppure ci si rivolge a noi Ordini e Collegi, in maniera apodittica, per segnalarne l’inutilità o il presunto disinteresse su taluni aspetti.
Credetemi non è cosi.
Non siamo inutili (mi dispiace) e senza di noi molte cose non sarebbero nei programmi di qualche ente (ne mancano molte altre è vero) e taluni accorgimenti non sarebbero nel quadro normativo che nel tempo si è stratificato.
Non siamo disinteressati, lavoriamo anche noi con le stesse difficoltà, abbiamo scelto l’impegno a servizio della categoria ci piace e ci fa impegnare e sacrificare del tempo, ma di tutto ci si può’ criticare (scelte sul titolo al femminile o altro) ma non su questo, sul disinteresse.
Dispiace che non abbiamo avuto, in questo anno cosi difficile, possibilità di un confronto in presenza circa le difficoltà generate dalla pandemia e comunque siamo a disposizione per spiegare di più’ e ancora se serve.
Nel frattempo, per chi ne ha voglia vi propongo i seguenti link per leggere alcune proposte che abbiamo fatto con il metodo del confronto e di ciò’ che da istituzioni abbiamo potuto intercettare.
Il Presidente Arch. Paolo Marcelli
FEDERAZIONE ATTIVITA GRUPPO NORMATIVA
TAVOLO PROFESSIONI TECNICHE ER per modifiche DPR.380/2001
TAVOLO PROFESSIONI TECNICHE ER per LR. 14/2020
TAVOLO PROFESSIONI TECNICHE ER – Manifesto Covid_19
TAVOLO PROFESSIONI TECNICHE ER – EQUO COMPENSO