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Cnappc – progetto europa. sportello informativo, bandi e opportunita’ newsletter 01 agosto 2020

CNAPPC – PROGETTO EUROPA. SPORTELLO INFORMATIVO, BANDI E OPPORTUNITA’ | Newsletter 01/agosto 2020

In uno scenario in rapida trasformazione, oggi più che mai, per la comunità degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, conoscere il vasto panorama delle Politiche di Coesione e delle risorse comunitarie messe a disposizione dai fondi strutturali di investimento europei, è strategico per comprendere come si trasformeranno le nostre città e territori nel prossimo futuro, per individuare l’allocazione delle risorse, per indirizzare il nostro impegno nell’acquisizione delle conoscenze e delle competenze necessarie per fornire progetti di qualità.

Nelle città italiane sono in atto, già da tempo, trasformazioni nelle politiche urbane, riconducibili all’influenza delle Politiche di Coesione e dell’Agenda Urbana Europea sottoscritta con il Patto di Amsterdam nel 2016 e che si pone in continuità con l’Agenda 2030 approvata dall’ONU nel 2015, configurando nuove ed in alcuni casi inedite azioni di intervento. L’Agenda urbana nazionale si alimenta dei fondi europei diretti e indiretti.

Il Dipartimento per le Politiche di Coesione, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha avviato già da tempo il confronto partenariale per la preparazione della Politica di Coesione 2021/2027, che concentra le risorse finanziarie intorno a pochi obiettivi tematici, richiedendo un protagonismo più accentuato degli enti e delle comunità locali.

Per la prima volta le strategie di sviluppo territoriale vengono ricomprese in un obiettivo strategico autonomo che integra le varie componenti delle strategie – sociale – economico – ambientale e culturale, e i diversi contesti territoriali, urbani, rurali e costieri, con la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato attraverso iniziative di sviluppo locale di tipo partecipativo, per il patrimonio culturale e la sicurezza.

La prossima programmazione quindi vedrà nuovamente le città ed i territori protagonisti ed oggetto di ingenti investimenti.

L’emergenza sanitaria ha condizionato in modo strutturale sia la capacità progettuale e imprenditoriale di molti soggetti tra i quali i professionisti, colpiti duramente dalla crisi, sia la revisione e l’utilizzo delle risorse comunitarie 2014/2020 e l’assetto della nuova programmazione 2021/2027. Infatti gli interventi decisi dalla Commissione Europea per far fronte all’emergenza Covid – 19 sono stati finanziati nel bilancio 2014/2020 e le Autorità di Gestione Nazionali e Regionali hanno la possibilità di riprogrammare le risorse residue. Il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), atteso entro dicembre 2020 e già orientato al sostegno della transizione ambientale, sarà oggetto di una revisione ulteriore finalizzata a sostenere i giovani, la Green Economy e la coesione territoriale.

Si riscontrano però ancora evidenti criticità nella possibilità da parte di Piccole e Medie Imprese, enti del terzo settore, operatori culturali e di enti locali di dimensione media-piccola di elaborare candidature di successo finanziabili dai programmi e dai bandi comunitari. In particolare i professionisti, ormai compresi a pieno titolo tra i beneficiari delle risorse comunitarie messe a bando dalle Autorità di gestione per i programmi a gestione diretta o condivisa, riscontrano ancora numerose criticità nelle fasi di accesso alle opportunità sia per quanto riguarda l’informazione, sia per quanto riguarda la elaborazione e la presentazione delle candidature.

Il CNAPPC ha da tempo avviato, tramite il Dipartimento Agenda Urbana e Politiche Europee, azioni di strategia per favorire una crescente partecipazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, all’attuazione delle Politiche di Coesione e alle occasioni professionali connesse alla Programmazione Europea 2014/2020, che volge al termine e che per l’Italia registra una quota rilevante di fondi non ancora messi a bando dalla Autorità di Gestione nazionali e regionali.

Per contribuire in maniera efficace all’attuazione delle Politiche e dei programmi di investimento europei che vedono, ancora una volta, le città ed i territori protagonisti, e per facilitare l’accesso a tali opportunità, il CNAPPC mette a disposizione degli Ordini Territoriali e degli iscritti il servizio Progetto Europa, Sportello informativo, bandi e opportunità.

Progetto Europa è uno spazio dedicato alla comunità degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori d’Italia, per promuovere una cultura sulle Politiche di Coesione; favorire la divulgazione dei Programmi di sviluppo e dei bandi Europei, Nazionali e Regionali; sostenere e facilitare l’accesso dei liberi professionisti ai fondi strutturali. Il servizio è articolato in diverse azioni, che vanno dall’assistenza tecnica agli Ordini e agli iscritti per presentare proposte e idee progettuali, all’informazione periodica tramite newsletter sui programmi europei, all’informazione continua su bandi e avvisi, attivi e di interesse per la categoria, tramite la pagina dedicata sul sito http://www.awn.it/servizi/progetto-europa, che vi invitiamo a visitare.

Consapevoli che solo con il coinvolgimento, le idee e le proposte che verranno dai territori, potremo affrontare al meglio le sfide che ci attendono, auspichiamo la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, per diffondere e implementare Progetto Europa, Sportello informativo, bandi e opportunità.

[Lilia Cannarella, Coordinatrice Dipartimento Agenda Urbana e Politiche Europee, CNAPPC]

In questi giorni l’Europa è al centro dell’attenzione per le scelte comuni che i diversi paesi hanno discusso e definito utili a fronteggiare la crisi derivante dall’emergenza sanitaria.

L’accordo raggiunto in merito al Recovery Fund rappresenta una tappa importante per l’Unione Europea che ha confermato la capacità di affrontare insieme le difficoltà sociali ed economiche indotte dalla pandemia.

Bisogna sempre di più concentrare l’attenzione sulla capacità di spendere le risorse stanziate, nei tempi utili e per progetti che abbiano un impatto positivo sulle comunità.

Da questo punto di vista in Italia si registrano ancora ritardi e difficoltà nell’accesso alle risorse comunitarie gestite a livello regionale, nazionale o relative ai programmi significativi che fanno capo direttamente alle istituzioni europee.

Le comunità professionali che fanno capo al CNAPPC sono attori molto importanti del processo indifferibile che deve assicurare trasparenza ed efficacia nell’utilizzo delle risorse comunitarie.

Il servizio Progetto Europa ha lo scopo di sostenere l’accesso alle risorse comunitarie da parte dei professionisti e degli Ordini territoriali, fornendo assistenza tecnica per la definizione delle idee progettuali e l’elaborazione delle candidature.

I mesi che ci separano dalla fine del 2020 sono cruciali perché, pur nella fase conclusiva della programmazione comunitaria 2014-2020, sono un banco di prova importante per migliorare la capacità progettuale e gestionale degli attori istituzionali, economici e sociali.

In particolare in questo periodo:

  • le Regioni e i Ministeri stanno riprogrammando le risorse residue non ancora impegnate della programmazione in corso, indirizzandole ad azioni e obiettivi utili a far fronte all’emergenza sanitaria;
  • l’Unione Europea ha varato alcuni provvedimenti di emergenza per consentire ai paesi di affrontare la crisi;
  • il Consiglio europeo straordinario ha varato il Recovery Fund come strumento temporaneo per la ripresa;
  • entro dicembre 2020 le istituzioni europee adotteranno il Bilancio pluriennale 2021-2027 che contiene importanti novità tra le quali le scelte strategiche del Green Deal europeo sulla sostenibilità e l’economia circolare.

Progetto Europa, a partire dal mese di agosto e per un anno, accompagnerà il sistema nazionale e territoriale del CNAPPC con diverse azioni:

  • Formazione a distanza sulla programmazione, le opportunità e le tecniche di progettazione
  • Supporto alla progettazione on demand: i professionisti tramite gli Ordini territoriali potranno presentare proposte e idee progettuali e verificare con esperti la possibilità di individuare finanziamenti
  • Informazione continua tramite il sito CNAPPC sui bandi e le opportunità
  • Informazione periodica tramite newsletter mensili

CdIE è l’ente, selezionato tramite procedura di gara, che realizzerà il servizio in tutte le sue componenti mettendo a disposizione risorse umane, competenze, esperienze e tecnologie adeguate.

La prospettiva è quella di un proficuo lavoro che arricchisca tutti in un reciproco scambio di idee e creatività!

[Anna Catasta, referente dell’assistenza tecnica Centro di Iniziativa Europea (CdIE)]

In questi mesi che hanno rivoluzionato il mondo e le nostre giornate, anche l’Europa ha rimodellato le sue iniziative e ha messo sul tappeto strumenti e meccanismi nuovi che dovranno aiutare le economie europee a uscire dall’emergenza, accompagnare la rivoluzione verde e quella digitale, rafforzare la resilienza e la coesione delle nostre società. Sfide senza precedenti, che hanno prodotto risposte europee senza precedenti.

Nella riunione del 17-21 luglio scorso, i leader europei, riuniti nel Consiglio europeo, hanno concordato un pacchetto articolato, basato sulle proposte della Commissione europea, pari a 1824,3 miliardi di euro che combina uno strumento straordinario per la ripresa (“Next Generation EU”, 750 miliardi in 3 anni) e il bilancio ordinario europeo 2021-2027 (1074,3 miliardi). Si tratta di sovvenzioni, prestiti e garanzie che aiuteranno i paesi, i territori e le imprese europee a ripartire dopo la pandemia e a garantire una crescita inclusiva e sostenibile nel nostro continente.

Nella storia dell’UE, si tratta di un record storico per un nuovo strumento di bilancio. È soprattutto un accordo simbolo di un’Europa forte e unita, che ha saputo reagire con successo a questa crisi senza precedenti. Nelle parole della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, “questa risposta combina solidarietà e responsabilità”. Solidarietà, perché i 27 Paesi Ue sostengono congiuntamente le proposte della Commissione. Responsabilità, perché quest’accordo risponde alla crisi gettando le basi per un’Europa moderna e più sostenibile.

Il Next Generation EU sarà in massima parte costituito dal cosiddetto Recovery Fund (ufficialmente: “Recovery and Resilience Facility”) che nel triennio 2021-23 offrirà enormi opportunità soprattutto all’Italia e agli altri paesi più colpiti. Per accedere a queste opportunità, ogni paese dovrà presentare a Bruxelles un Piano nazionale di ripresa e resilienza, che indichi priorità, obbiettivi, scadenze e azioni in linea con le priorità europee (crescita e occupazione, green deal, digitalizzazione, resilienza) e con le specificità nazionali indicate nelle raccomandazioni annuali UE

Il coinvolgimento delle associazioni di categoria, degli enti territoriali e dei portatori di interesse sarà fondamentale per trarre il massimo vantaggio da questi nuovi strumenti, con un’azione di raccordo tra tutti gli attori e i livelli di governance affinché le ricette per la ripresa siano modellate sulle esigenze reali del Paese.

Per quanto riguarda il bilancio ordinario 2021-27, sono confermati e in parte rinnovati strumenti quali i fondi strutturali (per lo sviluppo regionale, per l’inclusione sociale, per l’agricoltura e la pesca), gli investimenti in modernizzazione sollecitati da una garanzia europea (il programma InvestEU), i programmi per la ricerca scientifica (Horizon Europe), per il digitale (“Digital Europe”), per il patrimonio ambientale (LIFE), per la cultura (Europa creativa) e per l’istruzione (ErasmusPlus). Ma i nuovi strumenti non si limitano al recente accordo raggiunto dai leader Ue. Già nei mesi scorsi, attraverso il Green Deal europeo e le misure eccezionali durante la crisi sanitaria, la Commissione europea ha predisposto strumenti puntuali.

Per fare un esempio vicino al vostro lavoro, la Commissione ha presentato lo scorso 4 marzo la cosiddetta “legge europea sul clima”. Si tratta di una proposta per sancire nella legislazione l’impegno politico dell’UE di raggiungere l’impatto climatico zero entro il 2050. Allo stesso tempo, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica sul futuro patto europeo per il clima, chiedendo a tutti i soggetti interessati e ai portatori di interesse di esprimere la propria opinione sulla progettazione di questo strumento. La legge sul clima è il cuore del Green Deal europeo e offre certezza legislativa e trasparenza alle imprese, alle associazioni di categorie e agli investitori europei. E orienta la nostra strategia di crescita verde e garantisce che la transizione sarà graduale ed equa.

Investimenti in trasporti pubblici, energie rinnovabili, abitazioni dotate di isolamento termico a prezzi accessibili, un’agricoltura sostenibile e la protezione della biodiversità rappresentano solo una parte dei tasselli che costituiranno la tabella di marcia per rendere sostenibile l’economia europea, che non potrà essere messa in pratica senza il pieno coinvolgimento del tessuto produttivo. Non ci sarà una vera ripresa economica europea, verde e digitale, se non si ripartirà dagli interessi espressi dai territori. Non resta che usare al meglio questo periodo ed elaborare le idee e le proposte dei territori da portare in tutte le sedi – europee e nazionali – impegnate nella costruzione della nostra casa comune europea.
[Massimo Gaudina, Capo Rappresentanza per il Nord Italia, Commissione europea]